Siamo due fratelli con percorsi di studi diversi ma non così distaccati tra loro ed entrambi possediamo un forte amore per la montagna. I terreni coltivati si trovano nel comune di Claut (Pordenone) facente parte del Parco delle Dolomiti Friulane, inoltre l’azienda fa parte della rete dei prodotti e produttori dell’agroalimentare di qualità nelle Dolomiti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e del consorzio valli e Dolomiti Friulane.
Carlo Santarossa è un Dottore Agronomo, titolo conseguito anche grazie a una laurea di primo livello in scienze e tecnologie agrarie ed un di primo livello in scienze, tecnologie per l’ambiente e la natura, e una laurea specialistica in scienze e tecnologie agrarie. Grazie a questo articolato percorso di studi ha deciso di avviare l’attività di coltivazione di piante officinali che sono adatte alla coltivazione in aree marginali, come quelle di montagna ed apporta un valore aggiunto in termini di biodiversità e qualità naturalistico-paesaggistica a queste aree.
Chiara Santrossa ha un percorso di studi alberghiero ed un’esperienza lavorativa presso strutture site nell’arco montano ha deciso d’intraprendere questa avventura grazie all’amore per la montagna e quello che sono i profumi, gli aromi, gli innumerevoli utilizzi delle piante officinali ed in particolare le loro applicazioni in campo culinario. Dal legame di queste due passioni è scaturita la voglia di intraprendere questo percorso, mettendo a disposizione di uno le conoscenze dell’altro e viceversa.
Il comparto delle piante officinali ha grandi potenzialità, in quanto utilizzate in molti settori: erboristico, cosmetico ed anche alimentare. Il territorio montano è in fase di costante spopolamento mentre, dal punto di vista ambientale, si assiste ad un rimboschimento spontaneo di aree una volta coltivate o dedite ad attività silvopastorali, con un continuo calo dell’attività antropica in queste aree. Il tentativo di coltivare in un territorio già da tempo non più dedito all’agricoltura è iniziato nel 2016 con la rimozione di arbusti e conifere cresciuti in modo caotico, ( previa verifica della non presenza di piante di valore botanico) nel pieno rispetto dell’ambiente. Al fine di rendere l’attività agricola sostenibile sotto tutti gli aspetti (economico, ambientale e sociale) si è deciso di intraprendere la strada dell’agricoltura biologica ma anche quella della diversificazione dei prodotti tramite la coltivazione di varie specie di piante officinali da cui otteniamo sia prodotti freschi che essiccati ed anche oli essenziali estratti attraverso il sistema della corrente di vapore, ovvero senza l’utilizzo di solventi di sintesi; inoltre vengono prodotti piccoli frutti e zafferano, ed allevate delle api per la produzione di miele. I prodotti sono stati scelti perché poco impattanti nella cornice ambientale e si integrano perfettamente all’interno del paesaggio montano.
Svolgiamo anche attività di fattoria didattica e sociale, al fine di rendere più attrattiva l’azienda, sfruttare al meglio le possibilità del territorio e far conoscere il fantastico mondo delle piante officinali, la loro nascita, crescita e trasformazione. Vivendo questa esperienza si scoprono profumi sapori ed emozioni che non si possono provare altrove. Poter raccogliere piante officinali, fiori e frutti per poi vedere come potranno essere trasformati, sentire come profumi e consistenze cambiano, sono percorsi educativi unici.
I prodotti che produciamo vengono venduti direttamente in azienda, dove l’energia necessaria al ciclo di lavorazione viene prodotta grazie ad un sistema di fotovoltaico e l’eccedenza verrà utilizzata per la ricarica delle biciclette elettriche così da stimolare la mobilità sostenibile, in considerazione della vicina pista ciclabile. ( il nostro prossimo passo appena possibile )
Per quanto riguarda il reimpiego degli scarti aziendali le acque aromatiche derivanti dalla distillazione vengono utilizzate come insetto repellenti, durante le operazioni di fertilizzazione fogliare delle piante. I fertilizzanti utilizzati sono di origine animale o vegetale quindi non vengono impiegati prodotti di sintesi, come da disciplinare biologico. Gli scarti della distillazione in corrente di vapore vengono fatti compostare per ottenere terriccio da riutilizzare all’interno delle coltivazioni.
Per quanto riguarda la lavorazione del terreno viene interessato solo lo strato superficiale (primi 15/20 cm)e vengono utilizzate attrezzature che portano in superficie il terreno che durante la stagione vegetativa è stato lisciviato all’interno della matrice sassosa, in quanto, per poter rendere lavorabile il terreno, è stato fatto un lavoro di frantumazione e macinazione dei sassi fino ad una profondità di 20cm, così da eliminare pietre di grosse dimensioni che rendono impraticabili le coltivazioni. Il terreno, tuttavia, durante i periodi piovosi viene portato dall’acqua negli spazi vuoti tra i sassi, per questo è necessario una volta all’anno provvedere all’interramento dei sassi ed al ripristino dello strato fertile.
Data la fragilità del territorio i metodi di coltivazione devono essere rispettosi dell’ambiente, da qui la scelta di seguire il metodo biologico ed attuare tecniche che preservino la fertilità del suolo, come l’irrigazione a goccia e la copertura con teli pacciamanti biodegradabili, composti da residui della lavorazione della lana o da amido di mais in modo da contenere lo sviluppo delle piante infestanti, ed al contempo di ridurre il fenomeno di erosione e perdita di suolo coltivabile con materiali che non permangono a lungo sul suolo coltivato. Dove non vengono utilizzati teli abbiamo un sistema di diserbo a vapore questo sistema prevede il surriscaldamento dell’acqua che viene immessa nell’impianto di distribuzione; il concetto è quello di bruciare la chioma delle piante infestanti grazie al vapore, così da contenere lo sviluppo delle stesse utilizzando solo acqua bollente. Il sistema non prevede la movimentazione del terreno o l’impiego di prodotti chimici in quanto si configura con una tecnica a bassissimo impatto ambientale. Il concetto dell’azienda è quello della multifunzionalità, l’integrazione con il territorio e l’ambiente.